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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Ipse Dixit VIII

Ipse Dixit ha osservato un turno di riposo ma è tornata bella frizzantina. Non è stata colpa sua ma della mancanza di dichiarazioni che si elevassero almeno un po' dalla media e che, almeno, facessero esclamare un oibò! Colpa del cambio di stagione? Dei primi caldi? Chissà! Buona lettura e buttate alle ortiche il radical chic che è in voi! ”Trovo insopportabile il fatto che se non sei d’accordo con un altro essere umano e ti sta sul cavolo, allora devi buttar merda su tutto anche sulle cose buone che ha fatto!” Jacopo Fo . ”Siamo arrivati a un tale grado di maleducazione nei rapporti sociali che per me essere punk, adesso, significa rispettare il prossimo.” Federico Fiumani su Facebook. ”Essere radical chic non è di per sé un problema. Ognuno vive come vuole, con le convinzioni e i gusti che preferisce. Il problema subentra quando il radical chic pretende di dare lezioni morali, etiche ed estetiche al resto del Paese, e in Italia succede troppo spesso.” Domenico Naso .

I Dischi Con Cui Sono Cresciuto

Faccio mio l'invito di Pensieri Cannibali e vi propongo i dieci dischi che hanno accompagnato la mia adolescenza. Dischi per me importanti, perché sono stati veri e propri compagni di vita. Ascoltandoli ho preso decisioni, riso, pianto, cazzeggiato, amato e fantasticato come solo nell'adolescenza si può fare.  Ho dovuto fare scelte "dolorose" e lasciar fuori cose che ritengo altrettanto belle e importanti, ma i dieci dischi che troverete di seguito sono quelli che hanno lasciato dentro di me una traccia indelebile. Somewhere In Time è il primo e il più importante (il perché lo capirete leggendo il post), tutti gli altri sono in ordine rigorosamente sparso. Iron Maiden - Somewhere In Time Uscito l'11 ottobre 1986 giunse nelle mie mani dopo qualche mese, più per curiosità che per vero interesse. Prima di ascoltare questo disco, la musica era un mondo a me sconosciuto, un accessorio a cui davo poca importanza e del quale potevo fare tranquillamente a meno. Ma

Povero Leo!

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Avete visto la reazione di Leonardo DiCaprio quando ha sentito pronunciare, beato chi ci riesce, il nome di Matthew McConaughey come vincitore dell'Oscar come miglior attore? Avrebbero dovuto interrompere immediatamente la premiazione, riprendersi la statuetta, cacciare a pedate l'uomo dal cognome impronunciabile e chiamare il buon caro vecchio Leo a prendersi il premio, invitando il pubblico a una sacrosanta standing ovation! Perché la dissimulazione di delusione, rabbia e frustrazione che Leo ha sfoderato è un'interpretazione strepitosa! All'Actor Studio sarà studiata nei secoli a venire! Chissà che cosa avrà pensato negli istanti carichi di tensione che precedono l'apertura della busta e, soprattutto, quali saranno stati i suoi pensieri mentre i muscoli facciali si esibivano nel più tirato dei sorrisi che la storia degli Oscar ricordi? Io un'idea ce l'ho. Prima della Tragedia. Vent'anni fa nel '94, cavoli sono già passati vent'anni,

Fun Cool!

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Ci sono andato l'anno scorso e mi è piaciuto. E' stata la mia prima volta e da allora ho deciso che ci sarei andato tutti gli anni. Sono arrivato in fondo alla classifica, tra gli ultimi. Avrei potuto deprimermi e invece no. Perché? Perché: E' divertente. E' bello. E' catartico. Fa pure fico! Che cos'è? E' un concorso. Che si deve fare? Scrivere un racconto che stia all'interno di una sola frase. Che si vince? Roba carina. Ma non è importante. L'importante è poter dire che anche voi siete andati a Fun Cool! E' la moda del momento. Qui trovate il regolamento. Dai, forza! Venite anche voi a FUN COOL!